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Tirocini extra curriculari: regole, retribuzioni e opportunità formative

Remunerazione adeguata, divieto di impiegare il tirocinio in modo fraudolento, obblighi in materia di salute e sicurezza: sono tutti aspetti che, sebbene possano sembrare quasi ovvi, da quest’anno con la Legge di Bilancio 2022 sono diventati veri e propri obblighi stringenti per le aziende, che rischiano sanzioni salate se non applicano le regole alla perfezione.

Stiamo parlando dei tirocini extra-curriculari, ovvero quelli che non fanno parte obbligatoriamente di un percorso formativo scolastico o universitario (come possono essere, ad esempio, quelli per l’accesso alle professioni) ma sono organizzati da privati o enti accreditati con convenzioni regionali.

Le regole per i tirocini non curriculari

Chi vuole intraprende un percorso finalizzato all’orientamento e alla formazione professionale, potrà contare quindi su nuove linee guida e misure volte a prevenire abusi ed evitare un uso improprio dello strumento del tirocinio.

Questo è definito come un “percorso formativo di alternanza tra studio e lavoro finalizzato all’orientamento e alla formazione professionale in grado di migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

È bene sapere, in particolare, che per chi svolge un tirocinio extra-curriculare è previsto il riconoscimento di una congrua indennità di partecipazione, cioè una retribuzione adeguata. In fase di accordo, poi, deve essere specificata la durata massima della collaborazione, comprensiva di eventuali rinnovi e limiti numerici di tirocini attivabili in relazione alle dimensioni d’impresa.

Bisogna poi definire i livelli essenziali della formazione: al datore di lavoro spetterà la redazione di un report che attesti le competenze di partenza del tirocinante (il cosiddetto bilancio delle competenze) e una certificazione conclusiva riguardante le competenze acquisite durante l’esperienza formativa.

Sono previste anche forme e modalità di contingentamento per vincolare l’attivazione di nuovi tirocini all’assunzione di una quota minima di tirocinanti che arrivano al termine del periodo di formazione. Quindi, prima di procedere con l’attivazione di nuovi tirocini, l’azienda avrà una quota minima di tirocinanti da assumere tra quelli già in essere.

E poi i tirocini dovranno per prima cosa essere circoscritti “in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale”. Infine, l’ultima novità riguarda gli obblighi di salute e sicurezza, per cui al tirocinante devono essere garantite le stesse tutele dei dipendenti.

Stop ai “falsi” tirocini

Le sanzioni per falsi tirocini e mancata indennità ai partecipanti sono vigenti già dall’entrata in vigore della legge di Bilancio per il 2022. Si tratta di un cambiamento importante che si traduce in una revisione dell’intera normativa e che può far sì che i giovani abbiano nuove opportunità formative e professionali. L’obiettivo è dire addio al lavoro mascherato da stage e alle tante storie di persone inquadrate sulla carta come tirocinanti per poi essere impiegate nei negozi o nelle aziende a poche centinaia di euro al mese al posto di addetti con un contratto vero.

Ma c’è di più: in caso di tirocinio fraudolento, oltre alle multe previste per l’azienda, c’è la possibilità, su domanda del tirocinante, di riconoscere la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale.

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