I contratti e diritti

Riassunzione dopo scadenza contratto a tempo determinato: le regole

La riassunzione dopo scadenza contratto a tempo determinato è una tematica cruciale per chi si trova a navigare nel mondo del lavoro, soprattutto con l’evoluzione delle normative nel 2025.

Il contratto a tempo determinato è spesso utilizzato dai datori di lavoro per valutare le competenze di un candidato prima di procedere a una possibile assunzione a tempo indeterminato. Può anche essere un’ottima opportunità per acquisire esperienza e dimostrare il proprio valore all’interno dell’azienda. Tuttavia, alla scadenza del contratto, le opzioni principali sono tre: proroga, rinnovo o riassunzione.

 

Proroga, rinnovo e stop & go: cosa significano

 

Proroga del contratto a termine

 

La proroga si verifica quando il contratto esistente viene esteso oltre la sua scadenza iniziale. Ad esempio, se un contratto di 6 mesi termina il 30 giugno 2024, ma viene prorogato fino al 30 settembre 2024, si parla di proroga.

Secondo la normativa vigente:

È possibile prorogare il contratto liberamente se la durata totale rimane inferiore a 12 mesi.

Per proroghe che superano i 12 mesi, è obbligatorio specificare una motivazione (causale) conforme alla legge.

Rinnovo del contratto e stop & go

 

Il rinnovo avviene quando, dopo la scadenza di un contratto, il lavoratore viene riassunto con un nuovo contratto a termine. Per esempio, se il contratto scade il 30 giugno 2024 e il lavoratore viene riassunto il 1° settembre 2024, si tratta di rinnovo. Qui entra in gioco lo stop & go, ovvero un periodo di pausa obbligatoria tra i contratti:

10 giorni per contratti inferiori a 6 mesi;

20 giorni per contratti superiori a 6 mesi.

Se lo stop & go non viene rispettato, il nuovo contratto si trasforma automaticamente in un contratto a tempo indeterminato.
Il Collegato Lavoro (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 28.12.2024 la Legge del 13.12.2024 n. 203) entrato in vigore il 12 gennaio 2025 amplia la disciplina riguardante l’intervallo tra contratti a termine (stop and go) applicabile alle attività stagionali, anche ai contratti a termine per  attività lavorative organizzate per fare fronte ad:

  • – intensificazioni dell’attività lavorativa in determinati periodi dell’anno,
  • – esigenze tecnico-produttive,
  • – esigenze aziendali collegate ai cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa.

In sostanza, anche in questi casi un lavoratore può essere riassunto a tempo determinato entro dieci giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a sei mesi, o entro venti giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore a sei mesi, senza che il secondo contratto si trasformi in  contratto a tempo indeterminato, in deroga alla normativa vigente per i contratti a tempo determinato.

 

Quante proroghe si possono fare?

 

La normativa stabilisce che un contratto a tempo determinato può essere prorogato fino a un massimo di 4 volte, a condizione che la durata complessiva del rapporto non superi i 24 mesi. Oltre questo limite, il rapporto si converte automaticamente in un contratto a tempo indeterminato, salvo diverse disposizioni previste dai contratti collettivi.

 

Quante volte si può rinnovare un contratto a tempo determinato?

 

Il rinnovo di un contratto a tempo determinato non è soggetto a un limite massimo di volte, ma deve rispettare la durata complessiva di 24 mesi e le regole relative alle causali. Inoltre, ogni rinnovo richiede il rispetto dello stop & go, a meno che non si tratti di attività stagionali esentate.

 

Riassunzione dopo scadenza contratto a tempo determinato: opportunità e vantaggi

 

Se il tuo contratto a tempo determinato è scaduto, è importante non considerarlo come una chiusura definitiva, ma come un momento di transizione. Essere richiamati dallo stesso datore di lavoro significa che hai dimostrato valore e competenza, una base solida per future prospettive. Una nuova esperienza con lo stesso datore di lavoro potrebbe includere ruoli più complessi o meglio retribuiti, e quindi una possibile crescita professionale. Ogni riassunzione è un’occasione per rafforzare i legami con colleghi e superiori, costruendo un network utile per il futuro.

 

Contratti a tempo determinato: le novità per il 2025

 

Il 2025 porta alcune importanti modifiche nella gestione dei contratti a tempo determinato:

  • Periodo di prova:
  • 1) Contratti fino a 6 mesi: da 2 a 15 giorni di prova.
  • 2) Contratti da 6 a 12 mesi: fino a 30 giorni.
  • 3) Contratti oltre i 12 mesi: applicazione delle regole previste per i contratti a tempo indeterminato.
  • Causali flessibili:
  • Grazie alla proroga della normativa del Milleproroghe, è possibile continuare ad utilizzare causali tecniche, organizzative o produttive fino al 31 dicembre 2025.
  • Esenzioni per attività stagionali:
  • Ampliamento delle attività esenti da stop & go, garantendo maggiore flessibilità per datori di lavoro e lavoratori.

Quanto preavviso per dimissioni tempo determinato?

 

I contratti a tempo determinato hanno già una scadenza prestabilita e pertanto non prevedono la possibilità di recedere anticipatamente, ovvero di dare le dimissioni. Di conseguenza, non prevedono nemmeno un preavviso, a meno che non sia specificato nel contratto individuale.

Se però vuoi dare le dimissioni prima della scadenza del tuo contratto a tempo determinato, senza incorrere in trattenute e senza perdere la possibilità di richiedere l’indennità di disoccupazione, in questo articolo spieghiamo come fare.

Le soluzioni sono due: la prima è dimettersi durante il periodo di prova, senza l’obbligo di motivazione, senza preavviso né giusta causa. In alternativa, è possibile dimettersi per giusta causa o accordarsi con il datore di lavoro per una risoluzione consensuale.

Per essere effettive, le dimissioni volontarie per giusta causa o la risoluzione consensuale del contratto devono essere presentate esclusivamente per via telematica tramite il portale online predisposto dal Ministero del Lavoro.

 

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