Le norme

Legge di Bilancio: le novità 2023 in materia di lavoro

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto interessanti novità in materia di lavoro. Dagli incentivi per le assunzioni alle regole per i congedi parentali, ecco le principali novità valide per l’anno in corso.

I congedi parentali

Regole riviste per i congedi parentali, anche per i papà, con un mese in più retribuito all’80%, sia per le madri che per i padri.

Per il 2023 il congedo di paternità obbligatorio, che consente a chi diventa papà di beneficiare di 10 giorni di congedo per la nascita del proprio figlio, è entrato a pieno regime nell’ordinamento italiano dopo un periodo di sperimentazione. Lo ha stabilito il Decreto Legislativo n.105 del 30 giugno pubblicato in GU il 29 luglio 2022 che recepisce la disciplina europea (Direttiva n. 2019/1158) sul bilanciamento della vita familiare e lavorativa.

Dal 1° gennaio 2023, poi, lavoratrici e lavoratori dipendenti potranno ottenere un mese in più di congedo retribuito facoltativo con un’indennità pari all’80% della retribuzione nei primi 6 anni di vita del bambino. Si può così aggiungere una mensilità retribuita al periodo di astensione dal lavoro che, ad oggi, è di massimo 9 mesi indennizzabili al 30%. Si tratta una scelta libera – ecco perché si parla di congedo facoltativo – a differenza del congedo obbligatorio di maternità e paternità, che invece è fruibile nell’arco temporale prima e dopo la nascita del figlio ed è obbligatorio.

Voucher e lavoro occasionale

Nel Bilancio 2023 tornano i voucher per il lavoro occasionale, la forma di pagamento alternativa per il lavoro occasionale accessorio o per prestazioni saltuarie. I cosiddetti “buoni lavoro”, però, saranno validi solo per il settore dell’agricoltura, per il comparto HO.RE.CA. (industria alberghiera) e per le attività di cura della persona, oltre che per il lavoro domestico, le discoteche, i night club e le sale da ballo.
Inoltre l’importo massimo entro cui è possibile fornire prestazioni di lavoro occasionale viene innalzato da 5.000 euro a 10.000 euro annui.

Lavoro agile

La legge di Bilancio 2023 proroga fino al 31 marzo 2023 il diritto di accesso al lavoro agile per i lavoratori fragili, ma non per i genitori di figli minori di 14 anni, che quindi dal 1° gennaio 2023 devono accedere allo smart working secondo le regole ordinarie, cioè stipulando un accordo individuale con il datore di lavoro.

Incentivo alla prosecuzione dell’attività lavorativa 

Per il lavoratore dipendente, pubblico e privato, che abbia raggiunto, o raggiunga entro il 31 dicembre 2023 i requisiti per il trattamento pensionistico anticipato quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) è riconosciuta la facoltà di richiedere al datore di lavoro la corresponsione in busta paga dell’importo di contribuzione a proprio carico, con conseguente esclusione del versamento della quota contributiva. Quindi chi decide di rimanere in servizio, pur potendo ricorrere a “quota 103”, beneficerà di una somma corrisposta direttamente in busta paga pari alla contribuzione normalmente a carico del lavoratore (9,19%). 

Assunzioni agevolate per giovani, donne e percettori di RdC

A favore dell’occupazione giovanile stabile, la Manovra 2023 ha prorogato l’incentivo per l’assunzione di giovani under 36 (introdotto per il biennio 2021 – 2022) alle nuove assunzioni a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di contratti a termine) effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Assunzioni vantaggiose anche per chi inserisce nel proprio organico donne disoccupate con contratti a tempo indeterminato, determinato e per chi trasforma in tempo indeterminato i contratti a termine.
In particolare, per le donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi; per quelle di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea; donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, occupate in una professione o settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna sulla base delle elaborazioni effettuate periodicamente dall’Istat); oppure donne di qualsiasi età, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti.
Sono previsti anche sgravi fiscali per le aziende che assumono i beneficiari del Reddito di cittadinanza con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

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