I contratti e diritti

Lavorare su turni: regolamentazione, pro e contro

Il lavoro su turni è una modalità organizzativa che prevede la suddivisione dell’orario lavorativo in fasce temporali differenti, così da garantire la continuità operativa di un’azienda o di un servizio. Questa organizzazione è fondamentale in tutti quei settori in cui l’attività non può fermarsi, come per esempio sanità, i trasporti, la logistica, i servizi delle telecomunicazioni, le case di riposo per anziani e la manifattura in determinati settori produttivi industriali, nei quali macchinari e impianti funzionano in modo continuativo. Le professioni che tipicamente lavorano su turni sono, per esempio, gli operai, i magazzinieri, i medici, gli infermieri, i trasportatori…

I turni possono essere di diverse tipologie:

  • Turni fissi: il lavoratore svolge sempre lo stesso orario, senza variazioni.
  • Turni rotativi: prevedono un’alternanza tra diverse fasce orarie, solitamente suddivise in mattina, pomeriggio e notte.
  • Turno unico: i lavoratori svolgono la mansione per 6 giorni lavorativi con orari determinati e non superiori all’orario massimo previsto: si alternano quindi più lavoratori con 1 giorno di riposo.
  • Turni avvicendati: vengono previsti turni articolati su due turni diversi ogni settimana o tre turni ogni tre settimane. I lavoratori hanno un giorno di riposo settimanale che solitamente coincide con la domenica e uno a scorrimento, individuato in base al ciclo dei turni. Secondo questa organizzazione, il lavoratore svolge anche lavoro notturno nel ciclo di turnazione.
  • Turni a ciclo continuo: in questo caso, il lavoro viene svolto tutti i giorni, compresi domenica e festivi, 24 ore su 24. Per coprire le esigenze produttive e di erogazione dei servizi, è necessario avere un numero di lavoratori assegnati in base al rapporto tra il numero di ore della settimana e l’orario massimo settimanale previsto dal contratto.

L’organizzazione della turnazione varia in base alle necessità aziendali e ai contratti collettivi di riferimento, cercando di garantire un’equa distribuzione dei carichi di lavoro.

 

Le diverse tipologie di organizzazione dei turni

I sistemi di turnazione possono essere organizzati in maniera differente in base alle esigenze di produzione o offerta dei servizi aziendali.

Le tipologie di lavoro a turni si possono differenziare per distribuzione, giorni della settimana coperti dai turni e presenza o assenza di turno notturno.

In particolare, quando i sistemi di turnazione si differenziano per distribuzione, possiamo avere:

  • 2 turni durante la giornata lavorativa, che coprono le ore della mattina e le ore del pomeriggio;
  • 3 turni che permettono di coprire le ore di lavoro della mattina, del pomeriggio e della notte;
  • il cosiddetto 6×6, che prevede l’organizzazione di 4 turni di lavoro di 6 ore per 6 giorni alla settimana.

La durata del turno lavorativo è in media di 6 o 8 ore, ma può differenziarsi in base alle esigenze dell’azienda e arrivare fino a 12 ore o ridursi a 4 ore. Tendenzialmente le fasce orarie più utilizzate per distribuire i turni di lavoro durante la giornata sono dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6 del mattino.

In base alle specifiche necessità, l’impresa può scegliere in quali giorni della settimana rimanere operativa.
I turni possono riguardare 5 giorni alla settimana (dal lunedì al venerdì), 6 giorni alla settimana (dal lunedì al sabato) o 7 giorni su 7(dal lunedì alla domenica).

Infine, l’azienda può scegliere se prevedere la presenza del turno notturno o la sua assenza. Come definito dalla normativa, il turno notturno deve durare almeno 7 ore consecutive e comprendere l’intervallo di ore tra la mezzanotte e le 5 del mattino.

 

Il turno notturno

Uno degli aspetti più impegnativi del lavoro su turni è la presenza del turno notturno, generalmente compreso tra le 22:00 e le 6:00. Questo orario può avere un impatto significativo sul benessere psicofisico dei lavoratori, alterando il ciclo sonno-veglia e influenzando negativamente il metabolismo e le capacità cognitive.

Per tutelare la salute dei turnisti notturni, la normativa prevede:

  • Maggiorazioni salariali per compensare l’orario disagevole.
  • Limiti sulle ore lavorabili in fascia notturna.
  • Pause e riposi obbligatori tra un turno e l’altro.

Nonostante le difficoltà, alcuni lavoratori preferiscono il turno di notte per via della retribuzione più elevata e di una minore supervisione durante il lavoro, il che può offrire maggiore autonomia nelle mansioni svolte.

 

Quanto è pagato il lavoro notturno

Il turno di notte è una mansione che comporta una maggiorazione dello stipendio. Nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro infatti sono riportate le maggiorazioni da applicare per il pagamento delle ore lavorative prestate in orario notturno. La quota di maggiorazione aumenta nel momento in cui il dipendente svolge il turno notturno durante un giorno festivo, sempre in base alle specifiche indicazioni del contratto collettivo di riferimento. Le maggiorazioni si aggirano in media tra il 15% e il 30%, come nel caso dei lavoratori metalmeccanici o sottoposti al Contratto Collettivo Chimico Farmaceutico.

 

Normative e diritti dei lavoratori su turni

Il lavoro su turni è regolamentato da leggi nazionali e contratti collettivi, che stabiliscono le modalità di organizzazione e i diritti dei lavoratori. Tra gli aspetti più rilevanti ci sono:

  • Il diritto a un periodo minimo di riposo tra un turno e l’altro.
  • La regolamentazione delle ore di lavoro settimanali.
  • Indennità aggiuntive per i turni disagiati, come quelli notturni o festivi.
  • Tutele specifiche per categorie vulnerabili, come donne in gravidanza o persone con condizioni di salute particolari.

Le aziende sono tenute a rispettare queste disposizioni per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed equo, evitando eccessivi carichi di stress e fatica per i dipendenti.

 

Vantaggi e svantaggi del lavoro su turni

Il lavoro su turni presenta sia aspetti positivi che criticità, che variano a seconda del settore e della persona che lo svolge.

 

Vantaggi

  • Maggiore flessibilità: alcuni lavoratori trovano vantaggioso poter gestire il proprio tempo in modo diverso rispetto al classico orario d’ufficio. Ovviamente, il datore di lavoro dovrebbe mettere a conoscenza con congruo anticipo i propri dipendenti dei turni di lavoro definiti, così da permettere ai lavoratori di organizzare il proprio tempo libero.
  • Retribuzione più alta: grazie alle indennità previste per i turni notturni e festivi, molti lavoratori guadagnano di più rispetto a chi lavora con un orario fisso.
  • Opportunità di impiego: in settori come l’industria e la logistica, il lavoro su turni permette di avere una maggiore disponibilità di posti di lavoro.

Svantaggi

  • Impatto sulla salute: turni irregolari possono portare a disturbi del sonno, affaticamento e problemi metabolici.
  • Difficoltà nella vita sociale e familiare: lavorare a orari non convenzionali può rendere complicata la gestione del tempo libero e degli impegni familiari.
  • Maggiore stress: la costante alternanza degli orari può rendere difficile l’adattamento dell’organismo, aumentando il livello di stress. Leggi qui qualche consiglio per vincere lo stress da lavoro.

Cerchi lavoro su turni?

Il lavoro su turni è una realtà essenziale per molti settori: da un lato offre opportunità di impiego e retribuzioni più elevate, dall’altro impone sicuramente qualche “sacrificio” in termini di salute e vita personale.

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