Le donne in Italia continuano a farsi carico della maggior parte del lavoro di cura. I dati INPS contenuti nell’ultimo rendiconto di genere parlano chiaro: sulle loro spalle c’è ancora il peso quasi esclusivo delle responsabilità familiari. Basti pensare che nel 2023 le giornate di congedo parentale utilizzate dalle donne sono state 14,4 milioni, contro appena 2,1 milioni degli uomini. L’offerta di asili nido rimane insufficiente, con solo l’Umbria, l’Emilia-Romagna e la Valle d’Aosta che raggiungono o si avvicinano all’obiettivo dei 45 posti nido per 100 bambini 0-2 anni. Le mamme lavoratrici sono quindi chiamate a dover bilanciare responsabilità professionali e familiari. Per questo motivo, il Governo ha introdotto diverse misure di sostegno per agevolare il loro inserimento e la loro permanenza nel mondo del lavoro. Tra queste, il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 rappresenta un’importante agevolazione per molte donne, offrendo uno sgravio contributivo che può incentivare l’occupazione e ridurre il peso fiscale.
I dettagli del bonus mamme lavoratrici 2025
Introdotto nel 2024, con la Legge di Bilancio 2025 il bonus è stato esteso rispetto alle misure precedenti, includendo nuove categorie di lavoratrici e prevedendo condizioni più ampie per l’accesso. Il provvedimento stabilisce un esonero contributivo parziale per:
- Lavoratrici dipendenti, sia a tempo determinato che indeterminato (escluse le lavoratrici domestiche);
- Lavoratrici autonome, incluse coloro che hanno reddito d’impresa ma non optano per il regime forfettario.
Il beneficio è rivolto alle madri con due o più figli, a condizione che il reddito annuo imponibile ai fini previdenziali non superi i 40.000 euro. L’esonero è valido fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
A partire dal 2027, invece, l’agevolazione sarà riconosciuta esclusivamente alle madri di tre o più figli, prolungando il beneficio fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Il nuovo bonus non è cumulabile con l’esonero introdotto nel 2024, che prevedeva l’azzeramento della quota contributiva previdenziale per le madri di tre o più figli fino a un massimo di 3.000 euro annui, misura valida fino al 31 dicembre 2026. Tuttavia, l’ampliamento della platea delle beneficiarie e l’estensione alle lavoratrici autonome rappresentano un significativo passo avanti verso il sostegno alla genitorialità e all’occupazione femminile.
Come richiedere il bonus mamme lavoratrici 2025
Per beneficiare dell’esonero contributivo previsto dal Bonus Mamme Lavoratrici 2025, è necessario attendere l’emanazione del decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che definirà le modalità operative per l’accesso alla misura.
L’INPS sarà l’ente incaricato di gestire le richieste e di fornire istruzioni dettagliate sulla procedura da seguire. In particolare, si attende una circolare esplicativa che chiarirà i documenti necessari e le modalità di presentazione delle domande. È consigliabile monitorare gli aggiornamenti ufficiali sul sito dell’INPS e consultare la circolare INPS 31 gennaio 2024, n. 27, che già fornisce alcune indicazioni preliminari sulle misure di esonero contributivo.
Le lavoratrici interessate dovranno probabilmente presentare un’istanza online tramite i portali istituzionali, allegando la documentazione che attesti la condizione di madre lavoratrice con figli a carico e il rispetto dei requisiti reddituali richiesti.
Un’opportunità per conciliare vita professionale e privata
Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 rappresenta un’opportunità importante per molte donne che vogliono conciliare il lavoro con la famiglia, senza dover rinunciare alla carriera professionale. L’estensione del beneficio alle lavoratrici autonome e il mantenimento dell’esonero per chi ha due o più figli fino al 2027 sono segnali positivi per il mercato del lavoro.
Per chi sta cercando un impiego o desidera rientrare nel mondo del lavoro, questo incentivo può rappresentare un aiuto concreto nella pianificazione del proprio futuro professionale.
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