Sopravvivere al lavoro

Periodo di prova, come funziona e come superarlo al meglio

Il primo periodo di un nuovo lavoro rappresenta una fase cruciale: quando si stipula un contratto di lavoro, infatti, spesso è prevista una clausola relativa a un periodo di prova iniziale. Questo periodo consente sia al datore di lavoro che al nuovo dipendente di valutare la reciproca compatibilità, verificando se la scelta effettuata risponde alle aspettative di entrambe le parti.

Il lavoratore ha l’opportunità di capire se il ruolo offerto sia in linea con i propri interessi e se le sue competenze siano adeguate alle richieste. Parallelamente, l’azienda può riconsiderare la propria decisione qualora emergano problemi come una bassa produttività, una scarsa preparazione o difficoltà del nuovo assunto a integrarsi nel team.

 

Cos’è il periodo di prova

 

Il periodo di prova è il lasso di tempo durante il quale le parti del rapporto di lavoro possono recedere liberamente dal contratto senza dare il preavviso.

È dunque un periodo di valutazione per entrambe le parti: il datore di lavoro valuta la risorsa da un punto di vista professionale e personale; il lavoratore valuta l’ambiente – inteso anche come figure con cui collaborare – la mansione e le prospettive di impiego.

La durata del periodo di prova è generalmente stabilita da ciascun CCNL, con durata diversificata in base al livello di inquadramento assegnato, in ragione delle competenze e conoscenze collegate alla figura da inserire.

Bisogna sottolineare che iniziare un periodo di prova senza contratto firmato è illegale. Il periodo di prova, infatti, deve essere sempre formalizzato per iscritto con un contratto firmato sia dall’azienda che dal lavoratore.

 

Regole, retribuzione e durata

 

Durante il periodo di prova, il lavoratore gode degli stessi diritti e ha gli stessi doveri previsti dal contratto di assunzione firmato. E’ regolarmente retribuito, permettendo al dipendente di accumulare ferie, tredicesima e quattordicesima. L’unica eccezione è che il rapporto di lavoro può essere interrotto in qualsiasi momento, senza necessità di preavviso o di motivazioni specifiche come la giusta causa.

La durata del periodo di prova è disciplinata dai contratti collettivi nazionali del lavoro (CCNL). Ai lavoratori in somministrazione si applica il CCNL delle Agenzie per il lavoro. Per capire quanto tempo si sarà sottoposti a questa fase di valutazione è quindi essenziale verificare i termini specifici del proprio contratto.

Sebbene ogni CCNL preveda durate diverse, la legge stabilisce dei limiti temporali minimi e massimi per il periodo di prova, che variano in base alla tipologia di contratto (determinato o indeterminato) e al ruolo ricoperto del dipendente.

Per i contratti a tempo determinato convertiti successivamente in contratti a tempo indeterminato, la legge non permette di concordare ulteriori periodi di prova. Inoltre, la durata del periodo di prova non può essere estesa oltre il termine stabilito inizialmente, salvo nei casi espressamente previsti dal contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) applicabile. In caso di malattia, infortunio, congedi di maternità o paternità obbligatori o permessi, la durata del periodo di prova può essere prorogata per un tempo pari al periodo di assenza. 

 

Come affrontare il periodo di prova nel modo giusto

 

Iniziare un nuovo lavoro può generare ansie e timori, indipendentemente dalle competenze o dall’esperienza acquisita. È naturale sentirsi sotto pressione, sentirsi “impreparati” e avere il desiderio di dimostrare immediatamente il proprio valore.

Tuttavia, cercare di eccellere a tutti i costi può essere controproducente. Puntare troppo in alto fin da subito potrebbe infatti risultare dannoso, soprattutto se l’obiettivo è affrontare questa fase di transizione nel migliore dei modi, evitando errori o situazioni spiacevoli.

La priorità, durante il periodo di prova, dovrebbe essere quella di concentrarsi sull’apprendimento delle proprie mansioni e sullo svolgerle con precisione ed efficienza. È importante rispettare le scadenze e adattarsi rapidamente alle regole, sia formali che implicite, dell’ambiente lavorativo. Ci sarà modo, in un secondo momento, di puntare a miglioramenti e avanzamenti di carriera.

Consigliamo anche di leggere questi 6 consigli infallibili per superare il periodo di prova

 

L’esito della prova: positivo o negativo?

 

Se la prova si conclude positivamente e nessuna delle due parti decide di recedere, il rapporto di lavoro continua automaticamente, senza bisogno di ulteriori notifiche. L’assunzione diventa definitiva e il lavoratore prosegue il suo percorso professionale presso l’azienda.

Nel caso in cui il lavoratore non superi il periodo di prova, l’azienda dovrà darne comunicazione scritta  entro l’ultimo giorno di svolgimento del periodo stesso.

 

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