Sopravvivere al lavoro

Pettegolezzi e voce troppo alta: le abitudini più fastidiose al lavoro

Le piccole routine che si ripetono e scandiscono le giornate rendono il posto di lavoro una comfort zone… con luci e ombre. Molte di esse ci rendono felici, altre decisamente meno. L’indagine InfoJobs* sulle abitudini più fastidiose al lavoro ci svela quali siano, fra le scrivanie e le postazioni di lavoro, i comportamenti che più generarono insofferenza nei colleghi.

In cima alla lista di ciò che proprio non è apprezzato dai colleghi è, con un deciso 50,4%, il pettegolezzo che non risparmia critiche e gossip, soprattutto se fatto apertamente davanti a tutti. Segue il volume della voce di quanti sono in riunione o in call: magari non si sfondano le barriere del suono, ma il 45,4% dei colleghi farebbe volentieri a meno di assistere involontariamente alle riunioni altrui!

Stop anche a chi arriva in ritardo, lamentando l’assenza di parcheggio, il tempo che è sempre troppo brutto o troppo bello, troppo caldo o troppo freddo (24,7%). Parimerito nella classifica delle insofferenze, al 14,8%, i colleghi che prendono le vesti di critici cinematografici o di allenatori sportivi, sempre pronti a pontificare sulle proprie passioni, insieme a quanti ci tengono a raccontare il romanzo del proprio weekend, con dettagli personali annessi.

Che dire della postazione di lavoro che spesso viene interpretata, anche involontariamente, come una sorta di seconda casa dove sistemiamo (o cerchiamo di farlo) documenti e strumenti in modo funzionale, logico e pratico. Ma purtroppo, ci sono situazioni in cui il nostro ordine (o disordine) viene sconvolto, creando malumori. Per il 45,4% delle risposte, il tuffo dei colleghi che, autorizzati, cercano un documento fra le nostre montagne di scartoffie, rendendosi responsabili di un’azione capace di ribaltare anche una regola matematica: in questo caso, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato è… che non troviamo più nulla!

Altro elemento difficile la posizione della scrivania (32%): quando è collocata in certi punti, ad esempio vicino a una porta di passaggio, limita moltissimo la privacy e la concentrazione, ed è così che, ad esempio, il nostro schermo del pc, diventa visibile a tutti i passanti. E che dire di borse e oggetti dei colleghi che si spargono anche sul nostro spazio? Motivo di irritazione per il 27,8%!

Ma arriviamo a uno dei momenti cult del mondo del lavoro: la riunione con i colleghi! Se la mancanza di puntualità e le interruzioni mentre si parla se la giocano quasi alla pari come fonte di insofferenza (rispettivamente 38,4% e 38%), non generano certo felicità gli atteggiamenti di chi partecipa utilizzando inglesismi spesso utili al solo scopo di darsi un tono (34,5%) o coloro i quali partecipano ma con la mera presenza, perché indaffarati fra smartphone e altre attività “collaterali” (25,7%).

Pausa dal lavoro? La macchinetta del caffè è un luogo simbolico di un momento di pausa dal lavoro, ma può diventare anche un incubo se lasciato sporco o in disordine (65,5%), se affollato più del dovuto (28,5%), oppure se nello spazio frigo quel cibo rimasto da tempo immemore genera un misto di affetto per chi si conosce da tempo e di paura verso la trasformazione chimica in atto (19,7%). Attenzione anche a cosa riscaldiamo negli spazi cucina, la fusione di odori non sempre genera l’acquolina in bocca… a dirlo è il 15,5% dei rispondenti. E che dire delle merendine incastrate nella macchinetta? L’11,6% dei rispondenti è ancora sconfortato dalla visione di quel dolcetto o di quel salatino così vicino, ma anche così irraggiungibile.

Infine, che dire delle ferie, possono essere anch’esse oggetto di lamentela? Sembra paradossale, ma c’è chi ha da ridire anche sui momenti più attesi dell’anno! Il fatto che siano sempre troppo poche non meraviglia, ma è stancante, per il 41,6% sentirlo sempre ripetere! Inoltre, c’è chi, in vista dello stacco per le vacanze entra in ansia da prestazione (25,4%), non ditelo a nessuno, ma dalle ferie prima o poi si ritorna e il lavoro sarà lì in attesa!

 

*Fonte: indagine effettuata da InfoJobs fra aprile e maggio 2023 su un campione di quasi 300 persone in tutta Italia dai 18 anni in su.

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