Generazioni diverse che si confrontano e lavorano fianco a fianco: opportunità o minaccia? I lavoratori sembrano sostanzialmente allineati e liberi da pregiudizi: quello che conta è la professionalità. E lo scambio, quando c’è, è proficuo.
È il risultato dell’Indagine Generazioni al Lavoro realizzata da InfoJobs, per capire come le diverse generazioni vivano il rapporto tra loro in azienda/ufficio. Sul totale del campione di Boomers, GenX, Millennials e Gen Z, infatti, il 70,4% ritiene che il rapporto tra le figure più anziane e i giovani sul lavoro generi benefici reciproci.
Tanti gli elementi in comune primo fra tutti, il work-life balance, un valore sempre più rilevante per tutti i lavoratori, tanto che il 49,8% del campione lo ritiene fondamentale per tutte le generazioni senza distinzioni, mentre secondo il 20,2% è più sentito dai giovani data la loro attenzione e protezione verso la propria vita privata. Infine per il 30% il bilanciamento tra vita professionale e vita privata è più cercato e richiesto da chi ha famiglia e maggiori impegni da gestire fuori dal lavoro.
Uno degli elementi tipicamente considerati “divisivi” tra le generazioni è l’attaccamento al lavoro, spesso sinonimo di spirito di sacrificio, ma in questo caso non si evidenziano pareri contrastanti tra gli intervistati. Per la maggior parte (58,4%), infatti, dipende dal proprio modo di essere o dalla tipologia di lavoro svolto, non tanto dall’età. Ma se si parla di straordinari e disponibilità, le nuove generazioni sono meno propense a lavorare oltre l’orario lavorativo (32,7%) per dare spazio ad altre priorità.
Tra gli aspetti che legano figure giovani e senior c’è anche la percezione positiva verso un datore di lavoro e/o un superiore più giovane: vista come un’opportunità di imparare per la grande maggioranza degli intervistati (77%).
Nuovi trend come il Quiet Quitting o il Reverse Mentoring. Come si comportano senior e giovani nelle aziende italiane?
Gli utenti di InfoJobs, indipendentemente dall’età, sostengono che il Quiet Quitting sia un fenomeno sconosciuto per il 38,2%. Lavorare lo stretto necessario non sembra essere un fenomeno particolarmente sentito. Da quanti invece ne riconoscono l’esistenza nel proprio ambiente lavorativo, viene visto come cross generazionale (31,3%), emerso soprattutto dopo il periodo della pandemia.
Le competenze trasversali e lo scambio tra le varie generazioni, chiamato Reverse Mentoring, è invece fondamentale: lo afferma il 75,3%, con un sostanziale equilibrio nella riposta per tutte le età. Per il 12,2%, tuttavia, è vero solo se si parla di competenze tecnologiche, mentre per il 12,6% un “mentore” è esclusivamente chi ha una consolidata esperienza nel ruolo.
Ma gli anni che separano le varie generazioni non si traducono mai in “conflitti” sul luogo di lavoro?
La distanza maggiore è su alcune soft skill, determinanti in ambito lavorativo. Prima fra tutte l’attitudine al problem solving, maggiormente presente nelle figure più adulte grazie all’esperienza maturata (lo dice il 43,8% del campione), seguita dalla poca propensione reciproca all’ascolto e voglia di imparare (36,4%) – dato avvertito più dai giovani (39%), e meno dai senior (32%).
Per il 34,9% un terreno di potenziale criticità è rappresentato anche dal differente livello di istruzione, in contesti che vedono i giovani maggiormente scolarizzati o con competenze più aggiornate – anche se la percezione è differente tra gli over 45 (28,1%) e le persone fra 18 e 45 anni (38,7%). Inoltre, può generare tensione il fatto che la Gen Z, con la propria vita sempre connessa, sia abituata ad evadere le richieste in modo più veloce rispetto a colleghi con qualche anno in più (lo dice il 20% degli intervistati totali).
Ed infine, se il pensiero alla carriera apparentemente può appartenere solo ai giovani, in realtà tra gli over 45 è forte la voglia di mettesi in gioco, crescere e fare carriera. A confermarlo è il 78% che pensa di poter fare e dare ancora molto per poter raggiungere livelli più alti rispetto al ruolo attualmente ricoperto o che ci sia una nuova possibilità di crescita altrove.
*Indagine svolta nel mese di novembre 2022 su un campione di 1.700 candidati dai 18 anni in su iscritti sulla piattaforma InfoJobs.
Io credo sia un ottima occasione
Grazie per il tuo parere Marco 🙂
Articolo esauriente.
Grazie Claudio! 🙂
Eccezionale