Niente panico, ecco una piccola guida per capirci qualcosa!
Cosa sia una busta paga (anche detta cedolino) è chiaro a qualsiasi lavoratore: è il documento che riassume, mensilmente, gli elementi che compongono il salario. È facile che di tutti i numeri in essa contenuti si presti attenzione solo ad uno: la retribuzione netta.
Tuttavia, le informazioni che contiene sono molte di più, tutte ugualmente importanti.
Nella prima parte delle buste paga, di norma, sono contenuti i dati anagrafici del lavoratore, del datore di lavoro e i dati indicativi del contratto di lavoro: il nome del contratto, la qualifica e il livello con i quali siamo inquadrati, la retribuzione mensile lorda di base e tutti gli altri elementi retributivi.
Successivamente si trova una parte dedicata al conteggio delle ore di ferie e delle ore di permesso. Sono indicati i contatori delle ore degli anni precedenti (se esistenti), maturati, goduti e residui. Infine, vi è il dettaglio del mese in questione: quanti giorni (settimane) vengono retribuiti, la presenza di scatti di anzianità, la retribuzione giornaliera e oraria. La maggior parte di tutte queste informazioni si ritrovano nel contratto di riferimento, per cui se hai dei dubbi è facile andare a controllare.
La sezione centrale dei cedolini è quella dedicata al calcolo della retribuzione lorda del mese di riferimento. Troviamo un elenco di voci che indicano quote di competenza (cioè, di entrate per il lavoratore) e quote di trattenute (ossia quello che il lavoratore paga).
Questa sezione è fondamentale per capire se ci viene pagato tutto quello che ci spetta e se ci stanno facendo pagare le tasse nella giusta misura. Di base troveremo una voce che indica la retribuzione ordinaria espressa in giorni od ore, ma anche le ore di straordinari, festività non godute o, se ne siamo beneficiari, l’eventuale trattamento integrativo (ex Bonus Renzi). In altre parole, è una scomposizione del nostro stipendio lordo mensile.
Contestualmente alla scomposizione delle entrate, le voci elencano anche la scomposizione delle uscite: ritenute per contributi sociali, addizionali comunali e regionali, eventuali contributi associativi.
Infine, si trovano tutti i conteggi mensili e annuali dell’IRPEF, insieme al conteggio per il TFR. Viene, sempre in questa sezione, conteggiato l’ammontare di detrazioni per il mese in questione, ma anche quelle fatte fino a quel momento dell’anno, così da poter avere la completa visione della tassazione lorda e netta. L’ammontare dell’IRPEF ricordiamo che è determinato dal nostro reddito imponibile (retribuzione lorda – INPS). Fino alla fine del 2021 le aliquote sono 5, che nel 2022 diventeranno 4.
Scaglioni 2021 | Aliquota | IRPEF LORDA | Scaglioni 2022 | Aliquota | IRPEF LORDA |
fino a 15mila euro | 23% | 23% del reddito | fino a 15mila euro | 23% | 23% del reddito |
da 15.001 a 28 mila | 27% | 3.450 euro + 27% sulla parte eccedente i 15mila | da 15.001 a 28 mila | 25% | 3.450 euro + 25% sulla parte eccedente i 15mila |
da 28.001 a 55mila | 38% | 6.960 euro + 38% sulla parte eccedente i 28mila | da 28.001 a 50mila | 35% | 6.700 euro + 38% sulla parte eccedente i 28mila |
da 55.001 a 75mila | 41% | 17.220 euro + 41% sulla parte eccedente i 55mila | oltre 50mila | 43% | 14.400 euro + 43% sulla parte eccedente i 50mila |
oltre 75mila | 43% | 25.420 euro + 43% sulla parte eccedente i 75mila |
L’ultima riga è quella che riassume tutto: entrate di competenza, il totale delle trattenute e il tanto atteso salario netto in busta.
Se volete saperne di più ecco una guida gratuita “Guida alla lettura della busta paga” sulla piattaforma stipendiogiusto.it: il tool, in collaborazione con InfoJobs, che ha lo scopo di orientare i lavoratori nel complesso mondo delle retribuzioni permettendo di confrontare la propria retribuzione con il mercato.
Ottimo articolo!
Grazie Antonello.