Professionalità e abbigliamento, binomio vincente?
Lo abbiamo chiesto direttamente a voi in occasione della Giornata del Pigiama in Ufficio* scoprendo così quali siano le tendenze, in termini di outfit, delle persone che affrontano ogni giorno riunioni, briefing e chiusure di accordi commerciali direttamente dalle mura domestiche!
A spiccare tra i dati emersi un forte incremento dell’attività professionale in modalità agile, rispetto all’indagine condotta a marzo 2020**: quasi il 40% del campione nel 2021, rispetto al 15% nel 2020, afferma di lavorare almeno parzialmente da casa. Il 58,2% è organizzato con postazione dedicata, anche se l’8,5% non disdegna il divano e addirittura un 4% gestisce mail e progetti comodamente dal letto, tra cuscini e piumone!
Il 29% non ha una postazione di lavoro fissa, vince uno spirito nomade casalingo con una forte predilezione per tavoli e scrivanie magari a scomparsa.
Come si vestono gli italiani quando lavorano da casa?
Per il 65,9% vince la comodità: l’outfit sportivo che premia il comfort è l’ideale per gli smart workers, seguito a grande distanza dal 15% che opta per l’opzione pigiama h24!
Ciò che da ormai un anno impegna le giornate degli smart workers sono i tanto amati, ma a volte anche tanto odiati, meeting in videocall.
E qui entra in gioco un dilemma ogni mattina, outfit completo o mezzo busto? La risposta è un testa a testa fra gli imperturbabili dello stile e quelli che si concedono qualche libertà: per il 32,6% solo outfit completo scarpe comprese, mentre il 34,5% propone un mezzo busto elegante, ma sotto largo a pigiama e ciabattone!
Ma c’è anche chi prende una posizione netta: elegante con capo e clienti, pigiama o tutona con colleghi (7%).
Look e produttività sono collegati?
Per il 69% degli intervistati, il modo di vestire non incide sulla produttività e quindi non è l’abbigliamento indossato a determinare il proprio grado di professionalità, mentre il 31% crede che l’aspetto curato motivi maggiormente ad affrontare la giornata lavorativa anche se non necessariamente in ufficio. Ma è tutto concesso?
Per il 44,7%, non avendo regolamenti che vincolano la scelta dell’outfit sì ma non devono mai mancare il buon senso e il decoro.
Massima libertà per il 25,8% che può dar sfogo alla propria creatività, non limitando colori e abbinamenti ed essere sempre al passo con le mode del momento! Divieti e limiti per il 29,6% che invece è legato a una divisa e non può esprimersi liberamente.
E in pigiama puoi anche trovare l’offerta di lavoro giusta per te!
*Indagine realizzata da InfoJobs ad aprile 2021 su un campione di 1433 candidati
** Indagine realizzata da InfoJobs a marzo 2020 su un campione di 1149 candidati
Buongiorno sono lavorato cooperativa…Dalmine esperienza che magazziniere
Vorrei lavorare anche in un negozio di abbigliamento, grazie verso corigliano calabro scalo
Applicazioni comodo
sono interessata di lavorare con voi
La professionalità non ha eguali, quando si fa il proprio lavoro con passione, se poi aggiungiamo lo stile , binomio perfetto. Quando si entra in un azienda, il cliente, fornitore, o chiunque entri, vede l immagine dell azienda, un biglietto da visita. .La camicia giaccia in ufficio è indice di professionalità, sempre con stile, va bene anche la polo ma non la trascuratezza ?
? Concordo pienamente quello che dice Silvia.
Ma dipende dalle situazioni, ecco due esempi;
Un giorno il mio titolare si presentò per un lavoro di una certa importanza dal cliente (non la classica signora Maria che quando arrivi ti offre il caffè), in braghe corte e maglietta dai colori sbiaditi, spettinato, ma forte (a suo parere) dell’esperienza di 50 anni di lavoro, e rimase molto male ? nel vedere che il cliente si girò verso di me dicendogli ✋ ? parlo con Sergio, non riesco a guardarla… ?. Uno dei tanti episodi (a volte assurdi ? ed a volte divertenti ?) che portarono me, dodici anni dopo ? e lavori persi ? che potevano essere scritti nei libri di architettura ?(perché personalmente ho avuto questa soddisfazione), a mettere alla porta ? il mio titolare perché aveva superato il mio limite della sopportazione ?.
?
L’altro esempio è di un parente acquisito (lo era) che oltre ad abiti firmati e macchinoni tipo Maserati (una per i feriali ? ed una per i festivi?), ma anche Porsche, BMW (mancava solo la Ferrari), si presentava così, non rapportato al valore dei lavori da eseguire, semplice PI , neanche un team di architetti ed ingegneri potevano eguagliarlo.
Conclusione: tutto, anche l’abbigliamento, si deve rapportare all’ambiente di lavoro, ma cerchiamo anche di non giudicare e valutiamo le persone come sono dentro: a volte il miglior impiegato/a porta sempre, purtroppo, la stessa camicia, pulita, come la persona che la indossa…?