Il mercato del lavoro

Intelligenza Artificiale, come cambierà il recruiting?

L’Intelligenza Artificiale è uno dei 5 Top Trend del mercato del lavoro 2019 secondo la recente indagine che abbiamo condotto in collaborazione con Hara Risorse Umane. Il 21,6% degli intervistati ha, infatti, indicato nell’AI uno strumento fondamentale per il mondo HR, sia in fase di selezione che di sviluppo del personale.

Abbiamo fatto due chiacchiere sulle possibili implicazioni nel mondo del recruiting con Alessandro Bolla, Product Owner di InfoJobs Italia, durante la terza edizione degli HR Breakfast in collaborazione con Easyrecrue.

Alessandro, in due parole cos’è l’Intelligenza Artificiale?
L’AI è un software programmato per replicare alcuni meccanismi del cervello umano. Utilizza i dati per prendere le decisioni, impara in base a meccanismi di prove ed errori e cerca di comprendere il linguaggio naturale. Alcuni celebri esempi sono Alexa, Siri e Google.

L’intelligenza artificiale è applicabile al mondo HR?
Sì, perché permette di svolgere in maniera automatica azioni a basso valore aggiunto che oggi richiedono ai recruiter grandi quantità di tempo. Pensiamo ad esempio all’estrazione di dati da CV:  l’AI permette di individuare e selezionare i profili con determinate skill o esperienze in linea con un’offerta. E ci sono molti vantaggi anche per chi vuole candidarsi: con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale è possibile sapere a priori se un CV è adatto all’offerta, con un risparmio incalcolabile di tempo e energia e anche di successive delusioni.
Allo stesso modo, sarebbe possibile valutare facilmente altre skill come le lingue o la competenza tecnica o valutare la web reputation.

Tutto questo non elimina un po’ di umanità nel processo di selezione?
L’Intelligenza Artificiale non fa alcuna valutazione del candidato, si limita ad estrarre dal CV le informazioni rilevanti in maniera automatica.
L’AI non sostituirà mai i professionisti delle risorse umane. Al contrario, agevolerà il loro lavoro, occupandosi delle incombenze a basso valore aggiunto. Gli HR potranno così dedicarsi alla parte più relazionale e umana della selezione.

Quali tempi prevedi per un reale ingresso dell’Intelligenza Artificiale nel mondo HR in Italia?
Ci sono due buone notizie. La prima è che il trend dell’AI per HR non arriva con i soliti 5 anni di ritardo rispetto agli States. La seconda è che nonostante HR non sia tra i settori più innovativi e tech intensive, è tra quelli dove le applicazioni di AI stanno crescendo.

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  • Fantastico tutto questo argomento mette i brividi per il solo pensiero che questo futuro, questa intelligenza artificile possa essere di aiuto all’essere umano nelle faccende quotidiane. Con la speranza che l’uomo possa avere più tempo per dedicarsi alla propria vita.

  • Speriamo che abbia maggior materia grigia degli uomini che mi sembrano poco preparati, visto e considerato che lasciano a cada uno come me che ha molta esperienza nel suo settore e che potrebbe erudire i più giovani.

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