Il Decreto Dignità, nato con l’obiettivo dichiarato di combattere la precarietà lavorativa, contiene una serie di novità importanti soprattutto nella disciplina del contratto a termine e del contratto di somministrazione. Ecco come cambia la disciplina del contratto a termine
Durata
La durata massima del contratto non potrà essere superiore a 12 mesi, invece dei precedenti 36.
La durata potrà essere estesa fino ad un massimo di 24 mesi solo in presenza di particolari esigenze di sostituzione di altri lavoratori o di straordinarie esigenze organizzative, di carattere temporaneo
Proroghe e rinnovi
Il numero massimo di proroghe passa da 5 a 4 per singolo dipendente, nel rispetto del limite dei 24 mesi di durata massima del contratto.
Per quanto riguarda i rinnovi è sempre prevista una specifica causale, anche se la durata del contratto non supera i 12 mesi. Entro i 12 mesi, invece, la proroga non richiede alcuna causale.
Le sanzioni
Il contratto a termine stipulato in violazione della nuova disciplina si trasforma in un ordinario contratto a tempo indeterminato.
Tetto del 30%
La nuova normativa ha introdotto un limite dimensionale in base al quale non possono essere assunti dipendenti a termine (anche in somministrazione) in numero superiore al 30% dei dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato.
Il Decreto Dignità apporta delle modifiche normative anche alla somministrazione, prevedendo l’applicabilità a tale contratto di alcune regole del contratto a termine.
Le nuove norme in materia di contratti a termine (durata, causalità, ecc.), in questo caso, si applicano esclusivamente all’utilizzatore e non all’agenzia di somministrazione.
A cura dell’Avvocato Gianluca Crespi | Elexia
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Buongiorno,
Il mio contratto scade il 31 marzo ca.,(scadenza annuale) in base al nuovo decreto di Conte devono rinnovarlo ancora per due mesi e mi aspetta la cassa integrazione grazie