Passiamo al lavoro la maggior parte del nostro tempo. Tra la scrivania, la macchinetta del caffè, la sala riunioni e la pausa pranzo, con la quotidiana condivisione di impegni e fatiche lavorative, conosciamo persone, costruiamo relazioni.
E può capitare – anzi, capita spesso – che un rapporto di lavoro si trasformi in qualcosa di più profondo, in una simpatia o in una vera e propria storia d’amore.
Innamorarsi di un collega, si può fare?
La domanda è legittima, perché sebbene, come dice il detto, “al cuor non si comanda” e quando c’è di mezzo l’amore la ragione si fa da parte, iniziare una relazione amorosa al lavoro porta a farsi una serie di domande. Ci si potrebbe chiedere se avere relazioni affettive in ambito lavorativo sia in grado di ledere, in qualche modo, la propria posizione professionale e di costituire il fondamento di eventuali sanzioni disciplinari da parte del datore di lavoro. Proviamo quindi a fare chiarezza.
Relazione sul lavoro: si può fare? Cosa dice la legge
In Italia il legislatore non ha mai varato alcuna regola che vieti a un lavoratore o ad una lavoratrice di iniziare e intrattenere relazioni amorose consenzienti con i propri colleghi. Non esiste traccia di un divieto del genere né nello Statuto dei Lavoratori o in qualche altra norma legge, né in un qualsiasi CCNL. Quindi, per la legge italiana, la risposta è sì: innamorarsi al lavoro si può fare.
Nessun datore di lavoro potrà mai invocare una qualche norma di legge che vieti che tra due colleghi possa nascere del tenero in ufficio.
Legge italiana vs policy aziendale
Attenzione però: allo stesso tempo, ogni singola azienda può avere delle proprie policy, norme interne, disposizioni o regolamenti aziendali che possono limitare – quanto meno indirettamente – questo tipo di rapporti tra colleghi di lavoro. Di solito, sono le aziende più grandi e strutturate ad avere un regolamento aziendale o una policy molto dettagliata in tal senso (per esempio le multinazionali).
Gli amori tra colleghi generalmente non piacciono ai datori di lavoro perché minano le dinamiche aziendali e portano scompiglio. Alcune aziende vietano le relazioni soprattutto per evitare che sorgano conflitti di interesse, per garantire che venga mantenuta la subordinazione prevista dai ruoli di ciascuno o per paura che la performance professionale possa risentirne. Nonostante ciò, le love story al lavoro non sono di certo una rarità.
Il regolamento aziendale può fissare regole in qualche modo ‘etiche’, che impongono non tanto il divieto di una relazione o di un futuro fidanzamento, ma piuttosto il dovere di mantenere un determinato contegno e distacco in ufficio, per salvaguardare le performance lavorative e per non creare situazioni che possano risultare imbarazzanti o scomode per gli altri colleghi.
Se ogni impresa può stabilire un proprio vademecum di atteggiamenti etici da tenere sul posto di lavoro, al di fuori del contesto lavorativo il datore di lavoro non ha alcun potere di orientare i comportamenti dei dipendenti, i quali di certo possono vedersi per svolgere qualche hobby assieme, mangiare una pizza o fare una vacanza. O per portare avanti la loro relazione amorosa!