Si dice che le aziende, quando assumono una persona, comprano sul mercato del lavoro le competenze, le attitudini e la passione. Soffermiamoci su quest’ultima.
Quando parlo di passione in questo contesto intendo l’amore, l’energia e l’entusiasmo che una persona mette nel proprio lavoro.
Sia chiaro, la maggior parte delle persone inserite nel mondo del lavoro non sta svolgendo il “lavoro della vita”, quello che ha sempre sognato, per intenderci. Sono davvero poche le persone fortunate.
Ma allora come si fa ad appassionarsi al proprio lavoro e, soprattutto, a trasmettere questo trasporto e questa partecipazione durante un colloquio di lavoro?
Tutto parte da quello che io chiamo “rispetto per se stessi” e “amor proprio”.
Il lavoro, infatti, è una componente importante della nostra vita, non fosse altro per il motivo che gli dedichiamo una gran parte del tempo della nostra giornata e quindi della nostra quotidianità. E siccome solo pochi sono i fortunati che svolgono il “lavoro della propria vita”, vale la pena appassionarci a ciò che facciamo, dimostrando anche rispetto per noi stessi e amor proprio.
E come possiamo appassionarci?
- Avendo consapevolezza dell’utilità del nostro lavoro
Rendendoci conto di come il prodotto sul quale interveniamo o il servizio che svolgiamo contribuiscono a un risultato importante per l’azienda, per il cliente, per il team al quale apparteniamo, per la società nella quale viviamo e per la valorizzazione, la nostra crescita professionale e personale. - Scoprendo cosa ci piace del nostro lavoro
Quali attività esaltano i nostri punti di forza e le nostre attitudini, quali soddisfano i nostri bisogni, quali ci rendono orgogliosi e fieri di averle svolte? - Dedicando impegno alla ricerca della qualità.
Cercando di svolgere al meglio le attività, provando di volta in volta a migliorare e superarci nella qualità, nell’attenzione, nell’innovazione, nell’eleganza, nella bellezza, nella chiarezza, nella precisione, nel risultato, ecc.; - Mettendo un po’ della nostra “anima” nel nostro lavoro.
Cercando di apporre una “firma” del nostro operato attraverso la creatività e la personalizzazione, contribuendo con i nostri valori, le nostre emozioni e i nostri pensieri; - Vorizzando l’interazione con le altre persone inserite nel processo lavorativo.Ddivertendoci a collaborare con i nostri colleghi, creando relazioni salde, costruendo fiducia e stimando le qualità positive di tutte le persone con le quali interagiamo, che siano colleghi, capi, collaboratori, clienti o fornitori.
Le persone che riescono ad appassionarsi sanno fare tutto questo e lo sanno replicare su tutte le attività che svolgono, anche quelle apparentemente più banali, monotone, faticose, amministrative e burocratiche.
E lo sanno raccontare bene nei colloqui di lavoro perché i loro occhi brillano e il loro volto è disteso, sorridente e solare.
Quando trasmettono l’entusiasmo per la consapevolezza dell’utilità del proprio lavoro, quando raccontano con trasporto che cosa piace del proprio lavoro, quando interessano l’interlocutore descrivendo come ricercano continuamente la migliore qualità e quando incuriosiscono e contagiano chi li intervista descrivendo con soddisfazione come “firmano” tutto ciò che fanno mettendoci un po’ di se stessi.
E infine quando valorizzano le persone con le quali interagiscono e le loro qualità.
Kahlil Gibran a questo proposito dice parole meravigliose:
“Cosa significa operare con amore?
È tessere la stoffa con i fili del cuore, come se anche chi amate dovesse indossarla.
È costruire una casa con affetto, come se anche chi amate dovesse abitarla.
È seminare con dolcezza e mietere il grano con gioia, come se anche chi amate dovesse mangiarne.
È impregnare ogni cosa che plasmate con un soffio del vostro spirito.”
Le aziende che assumono la passione, per quella che è la mia trentennale esperienza professionale, fanno il migliore degli investimenti.
In collaborazione con Antonio Messina, Presidente ed Executive Trainer & Consultant – Hara Risorse Umane
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Avete ragione tutto sta nella passione, infatti il mio lavoro non è lavoro ma passione, ma il problema è un altro, l età! Egregi Signori Prima di scartare i cv per l età, provate almeno a vedere chi si nasconde dietro a quel ” pezzo di carta”, a conoscere attraverso un colloquio, per poi scartare perché non idoneo, c’ è ancora gente che fa il proprio lavoro per passione soprattutto, il mio mondo è il retail, il contatto con le persone, il rapporto umano, vedere crescere professionalmente le proprie risorse, inventarti nuove strategie di vendita pur di raggiungere gli obiettivi, l emozione di prendere in mano 4 mura vuote e fredde allestirle e dare nuova vita , io sono perdutamente innamorata del mio lavoro,anche se ho 43 anni !
Grazie per le belle parole Loredana.
Avete ragione tutto sta nella passione, infatti il mio lavoro per me non è lavoro ,ma passione, il problema è un altro, l età! Egregi Signori Prima di scartare i cv per l età, provate almeno a vedere chi si nasconde dietro a quel ” pezzo di carta”, a conoscere attraverso un colloquio, per poi scartare perché non idoneo, c’ è ancora gente che fa il proprio lavoro per passione soprattutto, il mio mondo è il retail, il contatto con le persone, il rapporto umano, vedere crescere professionalmente le proprie risorse, inventarti nuove strategie di vendita pur di raggiungere gli obiettivi, l emozione di prendere in mano 4 mura vuote e fredde allestirle e dare nuova vita , io sono perdutamente innamorata del mio lavoro,anche se ho 43 anni !
Grazie per le belle parole Loredana.
Prima di tt bisognerebbe trovare lavoro ma visto. Il periodo e le poche opportunità che il mercato offre. Personalmente non mi preoccuperei del colloquio.Ma di qualcuno che abbia bisogno di un 50enne che ha trenta anni di esperienza e non trova nulla.Grazie
Il momento non è dei migliori, ma è importante non perdersi d’animo. Se vuoi chiederci qualcosa, siamo qui.
Bellissime parole, ma che purtroppo non corrispondono alla realtà dei fatti! Io credo di avere sempre messo passione in quello che facevo, e il risultato quale e’ stato? Che mi hanno sempre considerato “lento”, e che ho perso tutti i lavori che avevo trovato, l’ultimo dei quali è terminato proprio pochi giorni fa, dopo DUE ANNI!
Non tutti ragionano allo stesso modo. Ti auguriamo, Giancarlo, che tu possa trovare il lavoro giusto per liberare la tua passione. Facci sapere.
È un bel sito spero che funziona