Settembre è un po’ come gennaio: un nuovo inizio mascherato da rientro. Finiscono le ferie, le città si ripopolano, c’è chi torna a scuola e chi al lavoro. È il momento in cui agende e inbox tornano protagoniste, i ritmi si riassestano e la mente si prepara — volente o nolente — alla ripartenza lavorativa.
Che si tratti di rientrare in ufficio dopo una pausa rigenerante o di riprendere la ricerca attiva di un impiego, questo periodo dell’anno rappresenta una vera e propria occasione per rimettere in moto energie, obiettivi e abitudini. Non si parla solo di “back to school” o “back to work” nel senso fisico del termine, ma anche e soprattutto di un ritorno mentale alla propria dimensione professionale.
Il valore di un rientro graduale e consapevole
Dopo settimane di stacco (a volte vero, a volte solo tentato), il rientro può portare con sé una certa fatica, anche emotiva. Insomma, è un po’ come un grandissimo lunedì! È normale. Il “back to school” non significa semplicemente ricominciare a studiare, a lavorare o a inviare CV, ma riattivare motivazione e concentrazione, due elementi spesso messi alla prova dopo l’estate.
Il segreto, quando possibile, sta nel gestire il rientro come una maratona e non come uno sprint. Un approccio graduale, scandito da piccoli obiettivi quotidiani e pause rigeneranti, aiuta a ritrovare equilibrio ed efficacia. La tentazione di voler fare tutto e subito — dal rispondere alle 300 mail all’aprire 25 nuove candidature contemporaneamente — può diventare un boomerang.
Settembre come occasione per ripensare il proprio percorso
Non è un caso se, ogni anno, proprio tra settembre e ottobre è il momento di iscriversi a nuovi corsi e si registra un picco di aggiornamenti di CV e profili online, corsi di formazione, nuove ricerche di lavoro e cambi di rotta professionale. Le vacanze portano spesso con sé domande: sto andando nella direzione giusta? È questo il lavoro che voglio fare? E se provassi qualcosa di nuovo?
Per molti, settembre rappresenta una finestra di possibilità, in cui è lecito mettere in discussione ciò che si sta facendo o esplorare nuove strade. E non serve stravolgere tutto: a volte basta iniziare da un colloquio conoscitivo, dall’iscrizione a una piattaforma per cercare lavoro o da un semplice aggiornamento del proprio CV.
La ripartenza lavorativa può essere anche l’occasione per investire in sé stessi: migliorare una soft skill, imparare un tool digitale, esplorare un settore che incuriosisce. Oggi il mercato del lavoro premia chi ha uno sguardo aperto e flessibile, capace di aggiornarsi e reinventarsi.
Ritrovare il ritmo: tra routine e nuovi obiettivi
Riprendere la routine non significa subire la ripetitività. Anzi, è proprio nelle piccole abitudini quotidiane che si nasconde la forza di una ripartenza efficace. Ripristinare orari regolari, riorganizzare la giornata lavorativa, creare spazi di concentrazione e anche di pausa può fare una grande differenza.
Oltre agli strumenti, serve l’atteggiamento. La ripartenza si affronta meglio con un approccio positivo, curioso e costruttivo. Questo non vuol dire negare le difficoltà — magari c’è stanchezza, demotivazione, o si torna a un contesto che non entusiasma più — ma piuttosto riconoscerle e agire in modo proattivo.
Cosa si può migliorare nella propria situazione attuale? La fine dell’estate, con la sua energia di transizione, è il momento perfetto per aprirsi a prospettive diverse, anche solo per mettersi in gioco in modo nuovo.
L’estate finisce, ma le opportunità ricominciano
In fondo, ogni rientro porta con sé una possibilità. Che si tratti di consolidare ciò che si ha o di cercare altro, settembre è il mese perfetto per fare il punto e ripartire con una nuova energia.
Ritrovare il ritmo, darsi degli obiettivi sostenibili, aggiornare il proprio profilo professionale e — perché no — ascoltare davvero cosa si desidera dal lavoro sono tutte strategie concrete per una ripartenza efficace.
Non serve stravolgere tutto. Basta iniziare con il primo passo. Che sia aprire l’agenda, rispondere a un annuncio di lavoro o semplicemente fare chiarezza. L’importante è che sia un movimento nella direzione giusta. E settembre, da questo punto di vista, offre un terreno fertile per costruire il proprio percorso professionale.
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