La carriera

Quanto guadagna un avvocato in Italia

Il settore legale in Italia offre opportunità di carriera interessanti, ma il reddito degli avvocati può variare significativamente in base a numerosi fattori: dalla specializzazione alla geografia e al tipo di rapporto di lavoro.

Si tratta di una professione sicuramente stimolante, anche se il 2024 ha visto calare il numero totale degli avvocati in Italia: secondo i dati dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa, dai 225.513 professionisti del 2022 si è passati a 221.523 nel 2023. Si tratta di un calo fisiologico per un Paese che ha la più alta densità di avvocati in Europa. Solo in Lussemburgo, Cipro e Grecia ce ne sono di più. Fra le grandi nazioni europee siamo al primo posto con quasi 400 legali ogni 100 mila abitanti, dato che scende a 300 per la Spagna, a 200 per la Germania e a 100 per la Francia.

 

Guadagno medio di un avvocato in Italia nel 2024


Il guadagno medio di un avvocato in Italia nel 2024 può variare notevolmente. Secondo i dati disponibili, il reddito medio annuo di un avvocato si attesta tra i 40.000 e i 60.000 euro, con ampie variazioni in base all’esperienza e alla specializzazione. Gli avvocati alle prime armi tendono a guadagnare meno, mentre quelli con maggiore esperienza e un portafoglio clienti consolidato possono raggiungere redditi ben superiori alla media nazionale, che si attesta per il 2024 a 44.654 euro.

 

Quanto guadagna un avvocato in base all’esperienza


Le differenze salariali tra avvocati junior e senior sono notevoli. Gli avvocati junior, ossia quelli con meno di cinque anni di esperienza, possono guadagnare tra i 20.000 e i 30.000 euro annui, soprattutto se lavorano in studi legali di piccole dimensioni. Al contrario, i profili senior, con più di dieci anni di esperienza e una reputazione consolidata, possono facilmente superare i 100.000 euro annui, specialmente se operano in studi legali di grandi dimensioni o si occupano di contenziosi complessi.

 

Quali fattori influenzano i guadagni di un avvocato


I guadagni di un avvocato possono essere influenzati da vari fattori. Contano naturalmente l’esperienza e la capacità di acquisire clienti e gestire casi complessi.

Anche la specializzazione può fare la differenza: le aree più richieste, come il diritto societario e penale, tendono a offrire compensi più elevati rispetto al diritto civile o di famiglia.

Gli avvocati che lavorano in grandi città come Milano o Roma tendono a guadagnare di più rispetto a quelli che operano in province più piccole.

Infine, lavorare in uno studio legale di grandi dimensioni può offrire stipendi più alti e maggiori opportunità di avanzamento di carriera.

 

Quanto guadagna un avvocato in base alla sua specializzazione legale

Le specializzazioni legali influenzano significativamente i guadagni di un avvocato. Vediamo qualche esempio.

 

– Quanto guadagna un avvocato specializzato in diritto societario e commerciale

Chi si occupa di diritto societario e commerciale, per esempio, può guadagnare tra i 60.000 e i 120.000 euro annui, grazie soprattutto alla consulenza offerta a grandi aziende.

 

– Quanto guadagna un avvocato penalista

I penalisti con esperienza, invece, possono guadagnare dai 50.000 ai 90.000 euro all’anno, con punte più alte per i professionisti coinvolti in casi di alto profilo.

 

– Quanto guadagna un avvocato specializzato in diritto del lavoro

Per quanto riguarda il diritto del lavoro, gli avvocati specializzati in controversie lavorative possono guadagnare tra i 40.000 e i 70.000 euro annui.

 

– Quanto guadagna un avvocato specializzato in diritto tributario

Il diritto tributario è una delle aree più redditizie, con guadagni che possono superare i 100.000 euro annui per i professionisti più esperti.

 

Avvocato: in quali regioni italiane si fa pagare di più?

 

Anche per gli avvocati, la geografia delle retribuzioni varia a seconda delle Regioni in cui operano. Sul fronte economico, in Puglia, Calabria e Sicilia i redditi medi degli avvocati rimangono inferiori del 40-50% alla media nazionale (44.654 euro). Tra il 2022 e il 2023, invece, il reddito medio degli avvocati lombardi è cresciuto del 3,7%, passando dai 75.849 euro del 2022 ai 77.598 euro nel 2023.

Le differenze regionali non riguardano solo i salari, ma anche il numero dei professionisti che esercitano la professione. Nel 2023 la Lombardia è stata l’unica regione italiana ad aver registrato una crescita dell’1% degli avvocati attivi iscritti alla Cassa Forense, in controtendenza rispetto al calo dell’1,8% a livello nazionale. Nella regione gli avvocati sono passati da 33.463 nel 2022 a 33.795 nel 2023; si tratta di circa 300 professionisti in più, concentrati soprattutto nel distretto giudiziario di Milano. Notevole la differenza tra i due distretti giudiziari della regione: in quello di Milano ci sono 29.860 avvocati attivi, mentre in quello di Brescia sono 6.050.

La Lombardia si distanzia nettamente da regioni come Calabria, Basilicata, Puglia e Molise, dove nel 2023 si è verificato un calo significativo degli avvocati, con punte del -4,8%.

 

E le avvocate donne?

 

Un’analisi congiunta dei dati sul reddito e sulla parità di genere rivela che la Lombardia è la prima regione in Italia per reddito delle avvocate nel 2023, con 45.406 euro. Tuttavia, così come nel 2022, qui le donne guadagnano mediamente meno che altrove rispetto agli uomini: circa il 60% in meno pari a 67mila euro.

 

Differenze tra avvocati liberi professionisti e dipendenti


La tipologia di contratto e la modalità di lavoro influenzano significativamente i guadagni di un avvocato. Gli avvocati autonomi, ossia quelli che esercitano la professione come liberi professionisti, hanno un potenziale di guadagno più elevato, soprattutto se riescono a costruire una solida rete di clienti. Tuttavia, i loro redditi possono essere più instabili, dipendendo dal numero di clienti e dalla complessità dei casi gestiti.

Gli avvocati dipendenti, che lavorano quindi per uno studio legale o per un’azienda, possono contare su un reddito più stabile, ma di solito inferiore rispetto ai professionisti autonomi. I dipendenti possono guadagnare tra i 30.000 e i 50.000 euro annui, con eventuali bonus legati ai risultati raggiunti.

 

Quanto guadagna un avvocato privato al mese


Il guadagno mensile di un avvocato privato varia in base alla tipologia dei casi e alla clientela. Un avvocato alle prime armi può guadagnare tra i 1.500 e i 2.500 euro al mese, mentre un professionista esperto può raggiungere dai 5.000 ai 10.000 euro mensili, specialmente se coinvolto in contenziosi di alto profilo o in settori specializzati come il diritto societario o tributario.

Insomma, l’avvocato è sicuramente un lavoro stimolante, richiede impegno e aggiornamento professionale costante ma offre buone prospettive anche dal punto di vista dei guadagni, soprattutto a chi saprà specializzarsi in aree emergenti o ad alto valore.

 

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