Come noto, in Italia esiste un conclamato problema salariale che si concretizza in salari molto bassi e soprattutto nell’assenza di tutele che impediscano alle retribuzioni di scendere sotto una soglia minima (il cosiddetto salario minimo legale, che non è previsto dal nostro attuale ordinamento giuridico).
Livelli salariali, anno più recente disponibile nel periodo 2017-2020, percentuale
Come evidenziato nelle tabelle sottostanti, un’altra peculiarità del sistema retributivo italiano è quella che potremmo definire la sua elevata dispersione: a parità di altre condizioni, le retribuzioni variano in modo molto significativo in funzione non solo del settore di impiego e della professionalità (come è normale che sia), ma anche del territorio, dell’età e di altri fattori individuali non strettamente riferibili ad aspetti di natura professionale.
Tale variabilità non sembrerebbe deporre a favore dell’attuale sistema di determinazione dei salari, affidato quasi esclusivamente alla contrattazione collettiva nazionale, che non pare in grado di attivare meccanismi di armonizzazione tali da prevenire questo genere di distorsioni, che in ultima istanza rischiano di tradursi in disuguaglianze che gravano sulle spalle dei lavoratori solo per il fatto di avere determinate caratteristiche individuali.
Fonte: Osservatorio JobPricing, Dati riferiti all’anno solare 2021
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