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La teoria dei 6 cappelli

Che cos’è  Six thinking hats e a cosa serve?

È  il metodo per risolvere un problema attraverso l’uso di 6 cappelli, un approccio in cui  è determinante l’atteggiamento.
Quando ci si trova di fronte a un ostacolo, la reazione peggiore è il pessimismo. Anche l’approccio attendista, di chi aspetta che le cose si risolvano da sole, non paga. È fondamentale prendere in mano le redini della situazione e dirigerla con determinazione.

De Bono, noto studioso di innovazione aziendale, ha esteso quest’approccio nel quotidiano, con la cosiddetta teoria del pensiero laterale. 

Dato per assunto che le linee parallele non si incontrano mai, la stessa formula vale per i pensieri che devono essere mantenuti separati.
L’importante è concentrarsi su quello prioritario e per farlo efficacemente il cervello non deve disperdere energie.

Secondo questa teoria, infatti, il multitasking è efficace ma si raggiungono risultati migliori concentrandosi su una sola attività per risolverla al meglio.


Six thinking hats, la teoria dei 6 cappelli

L’obiettivo è di analizzare situazioni e problemi da diverse prospettive. Il punto di osservazione è dato da 6 prospettive di approccio, ossia i “cappelli”

  • BLU: fai un quadro generale e poi scendi nel particolare, come si fa?
    Si svuota la mente, si respira profondamente e si butta giù sulla carta la situazione definendo gli asset principali: da
    dove si origina, perché è così difficile da risolvere e come si può risolvere.
  • BIANCO: la razionalità dei dati oggettivi. Il colore bianco, segno di neutralità, indica i dati di fatto caricati di accezioni positive o negative.
    In questa fase raccogli e ricerchi le informazioni utili scrivendole su un foglio, per poi nelle fasi successive trovare le soluzioni più idonee.
    Mettersi il cappello bianco significa “lascio stare le idee e mi concentro sui dati”.
  • ROSSO: le emozioni e sensazioni. Il rosso è il colore della passione.
    È
    il momento di scrivere come il problema ti fa sentire e perché.
  • VERDE: la creatività. Concentrati solo su come puoi realizzare il tuo piano, segnati qualsiasi idea anche la più irrealizzabile, in un cocktail di razionalità ed irrazionalità.
  • NERO: osserva gli aspetti negativi, adotta prudenza.
    Indossare il cappello nero è prezioso perché ti aiuta a capire cosa non funziona ma non bisogna applicarlo in assoluto. Distruggi le tue idee negative e cambia atteggiamento per iniziare a risolvere la situazione.
  • GIALLO: pensiero positivo. Riprendi tutte le idee e al contrario di prima cerca i lati positivi. Puoi individuare soluzioni ai problemi, capire dove pende l’ago della bilancia valutando benefici e perdite.
    Usa un nuovo foglio e segna le soluzioni, ciascuna separatamente, emerse dal cappello blu e bianco: scrivi da una parte gli aspetti negativi (cappello nero) e dall’altra gli aspetti positivi (cappello giallo) e voilà avrai la soluzione.
  • BLU: ora riassumi la visione d’insieme. Prima con il cappello blu hai analizzato la situazione in generale ora, definiti i punti di forza e di debolezza, sei pronto per partire e realizzare ciò che ti sembra migliore!

Posologia di utilizzo

  • Tempistiche: mezzora o un paio d’ore il risultato sarà eccezionale.
  • Indossa ogni cappello spingendo nella direzione del cappello stesso et voilà..
  • Ogni cappello è importante, nessuno è dominante: usali con cura.

Controindicazioni

  • Nessuna, puoi ripeterlo all’infinito!

La maggiore difficoltà che si incontra nel pensare è la confusione…
Emozioni, informazioni, logica, aspettative e creatività si affollano in noi.
È come fare il giocoliere con troppe palle.

Edward de Bono

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Photo by Fausto García on Unsplash

 

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