Cos’è il commuting?
Il commuting altro non è che il termine 2.0 per definire il pendolarismo (che nasce da pendolo), ovvero il duplice spostamento quotidiano da casa al lavoro.
Un fenomeno con implicazioni che toccano sempre più aspetti della vita dal punto di vista personale, sociale, economico e ambientale.
Vi abbiamo chiesto se e come vivete il commuting ed ecco le vostre risposte.
Come andate al lavoro?
Le ore passate in coda non sono un deterrente sufficiente: il 78% di voi ogni mattina per raggiungere il posto di lavoro utilizza l’auto (75%) o la moto (3%). Da Nord a Sud, si è restii a utilizzare i mezzi pubblici urbani o il treno, scelti rispettivamente soltanto dal 12% e dal 4% degli intervistati.
E l’aspetto ecologico predomina solo per il 6%: è questa la percentuale di chi si sposta in bici o monopattino (2%) e a piedi (4%).
Quanto tempo impiegate?
Il 73,5% di quelli che hanno risposto lavora decisamente vicino a casa: l’ufficio dista infatti meno di 15 minuti per il 40,3% degli intervistati, tra i 15 e i 30 minuti per il 33,2%, tra i 30 e i 60 minuti per il 19,5% e oltre 1 ora solo per il 7%.
Tuttavia, la distanza non pare essere un elemento dirimente nella scelta del posto di lavoro: solo il 45% di voi lo ritiene rilevante, mentre la parte restante del campione si dichiara indifferente o addirittura apprezza il tempo del commuting come un tempo per sé, dove poter fare diverse cose.
Ma cosa fate durante il tragitto?
Tra coloro che usano la macchina, la maggior parte di voi sceglie la musica come compagna di viaggio, selezionando esclusivamente la propria (44%) o affidandosi alla radio preferita (41%).
L’8% preferisce il silenzio per dedicarsi ai propri pensieri, mentre il 6% inizia già a lavorare dall’auto, con qualche telefonata a clienti o colleghi.
Ma se vi chiamano?
Il 34% non ammette interferenze e non risponde alle chiamate, rimandando l’inizio della giornata lavorativa all’arrivo in ufficio, il 41% risponde solo se è urgente, mentre un piccolo 24% si sente in dovere di rispondere sempre.
E l’umore?
Chi si sposta in macchina solitamente lo fa per tragitti brevi. Nonostante la distanza contenuta tuttavia, il dover guidare nel traffico ha un impatto negativo sull’umore delle persone e, tanto più tempo si trascorre in auto, tanto più cresce lo stress. Chi fa un tragitto che supera l’ora, ben il 32% rivela di arrivare al lavoro già esaurito. Discorso analogo per chi si sposta utilizzando treno o mezzi pubblici urbani, che rivela di iniziare la giornata già di cattivo umore a causa del molto tempo perso in spostamenti.
Cambia il modo di chiamarlo ma gli effetti del pendolarismo o commuting sull’umore non cambiano mai!
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Sono disoccupata mi piacerebbe trovare un lavoro per la prima volta
Automobile
Grazie per il tuo commento, Alessandro